Questa mostra, 'una favola tra arte, mito e scienza', pensata per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, consentirà uno sguardo sulla rappresentazione artistica della natura, dal Quattrocento al Seicento, con un’attenzione particolare allo scenario lombardo.
Fulcro della mostra è la ricostruzione, nella Sala delle Cariatidi, di uno dei più singolari complessi figurativi del Seicento in Italia, il Ciclo di Orfeo, commissionato da Alessandro Visconti per il proprio palazzo di Milano negli anni ’70 del Seicento e ospitato in Palazzo Sormani dal 1877, dove è stato riallestito nei primissimi anni del Novecento e dove è divenuto noto come “Sala del Grechetto”. Il ciclo, che fa parte delle Raccolte Civiche del Comune di Milano, è composto di 23 tele, alcune di notevoli dimensioni, che raffigurano più di 200 animali a grandezza naturale che si rincorrono, accompagnati da pochissime figure umane, tra cui un Orfeo incantatore e un piccolo Bacco. Un paesaggio fantastico, che sorprende per animali di ogni specie, comuni ed esotici o fantastici, come l’unicorno. Un unicum nella produzione figurativa italiana. Il Ciclo di Orfeo potrà essere ammirato a 360 gradi secondo la sequenza con cui si doveva presentare quando fu realizzato per Palazzo Visconti (poi Lunati, poi Verri) in via Monte Napoleone, e da lì smontato per essere rimontato, fortemente manomesso, nella sala di Palazzo Sormani.
Il ciclo di tele verrà fatto rinascere con un allestimento che è il frutto di studi recenti. Grande risalto verrà dato all’illuminazione, a cura di Pasquale Mari, e alla pittura illusionistica a cura di Rinaldo Rinaldi, La natura potrà essere ammirata anche tramite l’osservazione diretta di oltre 160 esemplari di mammiferi, uccelli, pesci, rettili e invertebrati provenienti dal Museo di Storia Naturale e dall’Acquario di Milano e dal MUSE di Trento. La mostra verrà introdotta da un prologo che presenta un famoso codice tardogotico lombardo, l’Historia plantarum della Biblioteca Casatense di Roma, che dialogherà con il disegno di un gatto di Leonardo, della Biblioteca Ambrosiana. All’ingresso, camminando in una “foresta” di lettere illuminate, lo spettatore potrà ascoltare suoni ed echi della natura reale. La mostra è accompagnata da contenuti multimediali e videoproiezioni lungo tutto il percorso. Risveglia i sensi intorpiditi dalla città, da non perdere.